Ecologia e Ambiente

Millennials e cambiamento climatico: sono loro a pagare il conto per il futuro

Quello del cambiamento climatico e dei suoi effetti a danno del pianeta, è solo uno  dei costi che la generazione dei Millennials sta già affrontando e per il quale è chiamata a pagare il conto. Debiti per lo studio e la scuola, costi legati all’assistenza all’infanzia, crisi economica, lenta crescita dei posti di lavoro e stipendi bloccati: sono questi gli oneri già previsti per i giovani Millennials e per i loro figli, nel corso  della loro vita.

La più grande minaccia per l’intera generazione dei Millennials è il cambiamento climatico

Stando al parere di Tom Steyer, business leader, filantropo e fondatore di NextGen Climate -che ha condotto l’analisi- la “vecchia” generazione ha il dovere morale  di intervenire per arginare i danni del cambiamento climatico sul pianeta. Una minaccia che lasciata in eredità  ai Millennials, è in grado da sola di avere ripercussioni negative di enorme portata sulla  ricchezza globale, sul reddito e quindi sul  sostentamento stesso di ogni singolo Millennial.

Qualche dato non proprio rassicurante riportato dal rapporto “The Price Tag of Being Young: Climate Change and Millennials’ Economic Future“. Un diplomato di 21 anni che trovi un lavoro con reddito medio, stando allo stato attuale delle cose perderebbe 126 mila dollari di reddito nel corso della sua vita. Una cifra che moltiplicata per ogni  singolo  Millennial raggiungerebbe quota 8.8 trilioni di dollari, per non parlare dei loro figli i quali, per effetto moltiplicatore, si stima già che perderanno decine di trilioni di  dollari in reddito e  ricchezza. Questo si traduce in inevitabili conseguenze come impossibilità di acquistare una casa, di far studiare i figli magari all’estero o di potersi assicurare una pensione serena, mettendo da parte i risparmi.

Scenario catastrofico? Di certo pessimistico ma comunque realistico. La generazione Y, quella degli attuali giovani tra i 16 e i 35 anni è la prima generazione che finanziariamente sta peggio rispetto a quella precedente e che ha regredito da questo punto di vista rispetto ai genitori.

Alla luce di queste considerazioni, si spiega il perché dell’attuale  orientamento nei confronti della politica e del cambiamento climatico, come quello che spinge ad esempio verso la creazione di posti di lavoro che siano 100% green. L’unica speranza è proprio quella di raggiungere un’economia basata sul 100% di energia pulita entro il 2050: non solo fonti ma anche sviluppo sostenibile e migliore gestione dei flussi di materia.